Successione, tasse ed eredità
Dopo una vita di lavoro e sacrifici, la priorità di molti risparmiatori non è più far crescere il patrimonio, ma proteggerlo e trasmetterlo nel modo più efficiente possibile ai propri figli o nipoti attraverso la successione. Ma come evitare le tasse sull’eredità?
In Italia le imposte di successione sono tra le più basse d’Europa, ma una pianificazione assente o errata può comunque far perdere decine di migliaia di euro in tasse o, peggio, creare complicazioni legali e familiari, specialmente su patrimoni elevati.
In questo articolo spieghiamo in modo semplice e chiaro come funziona la successione in Italia, quali strumenti legali permettono di ridurre l’impatto fiscale e come una pianificazione patrimoniale ben strutturata può semplificare e proteggere il passaggio generazionale.
Come funziona la successione in Italia
Quando una persona viene a mancare, tutto ciò che possiede — immobili, conti correnti, investimenti, partecipazioni societarie — confluisce nel cosiddetto asse ereditario. Gli eredi ne diventano titolari, ma prima devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate e, se necessario, versare le imposte dovute.
In Italia, le imposte variano in base al grado di parentela:
- Coniuge, figli e genitori: aliquota del 4% solo sulla parte che supera 1 milione di euro per erede.
- Fratelli e sorelle: aliquota del 6% con franchigia di 100.000 euro.
- Altri parenti fino al quarto grado: aliquota del 6% senza esenzione.
- Altri soggetti (amici, conviventi, ecc.): aliquota dell’8%, anch’essa senza franchigia.
Le differenze sono enormi. Un figlio che eredita 800.000 euro non paga nulla, perché resta sotto la franchigia. Ma un amico o un parente lontano che riceve 800.000 euro si troverebbe a versare 64.000 euro di imposta (8%).
Questo semplice esempio mostra perché una corretta pianificazione successoria è fondamentale. Non solo per risparmiare sulle imposte, ma per evitare ritardi, tensioni familiari e contenziosi che possono compromettere la serenità di chi resta.
Come evitare le tasse sulla successione
In Italia non è possibile azzerare completamente le imposte di successione, ma con una pianificazione accurata si può ridurle in modo significativo o addirittura evitarle di fatto, sfruttando le esenzioni e gli strumenti previsti dalla legge.
Ad esempio, la franchigia di 1 milione di euro per ciascun erede (nel caso di figli o coniuge) consente già a molte famiglie di non pagare nulla.
Inoltre, strumenti come le polizze vita, le donazioni con usufrutto e i Titoli di Stato permettono di trasferire valore agli eredi senza imposte di successione, restando pienamente nel rispetto della normativa. L’obiettivo non è “evitare le tasse”, ma ottimizzare la successione per garantire che il patrimonio arrivi ai propri cari nel modo più efficiente, legale e protetto possibile.
Per questo motivo, noi di Futura SCF affianchiamo i nostri clienti in tutte le fasi della pianificazione patrimoniale e successoria, con un approccio indipendente, trasparente e orientato alla massima efficienza fiscale. La prima chiamata con i nostri esperti è gratuita e senza impegno.
Pianificazione successoria: come gestirla al meglio in Italia
La buona notizia è che esistono soluzioni perfettamente legali e trasparenti che permettono di ottimizzare la fiscalità successoria e garantire una trasmissione più efficiente del patrimonio. Ecco alcune tra le più efficaci.
1. Donazione con riserva di usufrutto
È una delle soluzioni più diffuse tra i genitori che vogliono trasferire un immobile ai figli senza rinunciare a viverci o a percepirne il reddito da locazione.
In pratica, si dona la nuda proprietà ai figli e si mantiene per sé l’usufrutto, cioè il diritto di usarlo o incassarne i frutti.
Esempio pratico:
Un immobile del valore di 600.000 euro viene donato alla figlia, riservando l’usufrutto al padre.
Il valore della nuda proprietà dipende dall’età del donante (più è anziano, minore è il valore dell’usufrutto).
Se il padre ha 70 anni, la nuda proprietà vale circa il 70% dell’immobile, quindi 420.000 euro.
Questa cifra verrà considerata ai fini della donazione, e non entrerà successivamente nell’asse ereditario.
Alla morte del donante, l’usufrutto si estingue automaticamente e la figlia diventa piena proprietaria senza pagare ulteriori imposte di successione. È un modo semplice per “anticipare la successione” riducendo l’imponibile e mantenendo comunque il controllo del bene durante la vita.
2. Polizze vita: uno strumento fiscale e patrimoniale
Le polizze vita rappresentano uno degli strumenti più efficaci e flessibili per trasmettere capitale agli eredi in modo immediato e fiscalmente vantaggioso.
Quando il contraente muore, la compagnia liquida la somma ai beneficiari designati, e queste somme:
- non rientrano nell’asse ereditario,
- non sono soggette a imposta di successione,
- vengono liquidate rapidamente, senza passare da notaio o tribunale.
Esempio pratico:
Un risparmiatore sottoscrive una polizza vita da 500.000 euro a favore dei due figli.
Alla sua morte, ciascun figlio riceve 250.000 euro netti, senza imposte, senza attese e senza burocrazia.
Le polizze vita possono essere anche strumenti di protezione del patrimonio, poiché non sono pignorabili né sequestrabili nei limiti della legge, garantendo una tutela aggiuntiva. Sono quindi ideali per chi desidera mettere al sicuro parte del proprio capitale e semplificare la successione.
3. Titoli di Stato e strumenti finanziari esenti
Un’altra leva spesso sottovalutata riguarda la composizione del portafoglio finanziario. In Italia, infatti, i Titoli di Stato (BTP, BOT, CCT) — così come quelli emessi da Paesi dell’Unione Europea — non sono soggetti all’imposta di successione.
Lo stesso vale per alcune obbligazioni emesse da organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale (World Bank) o la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Esempio pratico:
Un investitore possiede:
- 300.000 € in BTP
- 300.000 € in fondi comuni di investimento
Alla morte, solo i fondi comuni (300.000 €) entrano nel calcolo dell’imposta di successione.
Se gli eredi sono due figli, ciascuno riceverà 150.000 €, restando ben al di sotto della franchigia di 1 milione di euro — quindi nessuna imposta dovuta.
In questo modo, anche la struttura del portafoglio diventa un mezzo di pianificazione successoria intelligente. Integrare strumenti esenti in portafoglio può ridurre l’imponibile ereditario senza rinunciare a rendimento e diversificazione.
Consulenza finanziaria per Successioni ed Eredità
In Futura SCF aiutiamo ogni giorno famiglie e imprenditori a ottimizzare la gestione e la successione del proprio patrimonio nel rispetto della normativa italiana. In casi complessi come questi, affidarsi ad un consulente finanziario indipendente può fare la differenza. Un consulente esperto può infatti:
- Analizzare il patrimonio complessivo (finanziario e immobiliare);
- Valutare le implicazioni fiscali e legali di ogni scelta;
- Costruire una strategia personalizzata per ridurre l’impatto fiscale e proteggere il capitale nel lungo periodo.
Che tu voglia anticipare il passaggio generazionale, ridurre l’imposta di successione, o strutturare al meglio la fiscalità dei tuoi investimenti, il nostro team può aiutarti a pianificare ogni scelta in modo efficiente e consapevole.
Prenota una consulenza indipendente con Futura SCF: analizzeremo insieme la tua situazione e costruiremo la strategia migliore per trasmettere il tuo patrimonio con serenità, efficienza e sicurezza. La tua prima chiamata è gratuita e senza impegno.


